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L'antefatto della storia del Santuario parte dal 22/12/1629 quando l'Arcivescovo di Genova, Domenico De Marini, alzò al rango di parrocchia la chiesa di N.S. Assunta dividendo il territorio della Parrocchia di San Giovanni Battista alla quale diede il titolo di "matrice". 

Il Parroco della matrice San Giovanni Battista, don Giovanni Battista Maccione, nel 1645 eresse sulla vetta del Monte Gazzo, previa autorizzazione da parte della Curia, una grande croce di legno affinché fosse visibile da tutti i sottostanti borghi che formavano Sestri a Ponente. Il Parroco voleva così: proteggere la popolazione sottostante, fare del Monte Gazzo una meta di pellegrinaggio, ricordare a chi guardava verso la vetta di pregare.

E' conclamato quindi che sulla vetta non ci fu nessuna apparizione e questo caratterizza il Santuario di N.S: della Misericordia rispetto ai santuari mariani che sono stati eretti nel mondo a ricordo e testimonianza della apparizioni della Beata Vergine.

Il 13/5/1645 con una solenne cerimonia venne posata una grande croce di legno sulla vetta del Monte Gazzo a 421 m. s.l.m.

Per comprendere la storia occorre ogni tanto fare un passo indietro. Siamo nel secolo 17^ gli eserciti dei Lanzichenecchi invadono l'Italia e portano con sé il morbo della peste. La malattia nel 1630 aveva mietuto migliaia di vittime nel milanese (è la peste descritta dal Manzoni) e aveva solo sfiorato il territorio della Repubblica Genovese ma nel 1656 arrivò anche a Genova. Fu la peggior pestilenza che colpì la Repubblica, delle 60mila persone presenti sul territorio genovese, solo 10mila si salvarono. Naturalmente arrivò anche a Sestri e la popolazione cercò scampo abbandonando le case e rifugiandosi sulle pendici del Monte Gazzo. La violenza del morbo è stata ben descritta da Padre Antero Micone, un frate Agostiniano che si prodigò nell'assistenza sanitaria e spirituale in tutto il territorio della Repubblica Genovese. A lui è intitolato l'Ospedale di Sestri Ponente.

Cappella del Monte GazzoNel 1657 Frate Giovanni Maria Mencone, un frate laico del convento sestrese di S.Martino dei Frati Cappuccini di Sestri, molto devoto alla Madonna della Misericordia, promuove un raduno penitenziale alla croce del Monte Gazzo. Tanti sestresi e abitanti delle borgate vicine, in preghiera, a piedi scalzi salirono sulla vetta. Alcuni di questi si erano offerti per portare pietra e calce e così il frate, aiutato da un altro frate e da tanta gente modellò una grande statua, alta cinque metri e mezzo, nell'atteggiamento descritto dal veggente di Savona, Antonio Botta.   

La dimensione e la collocazione della grande statua perpretavano l'idea della croce già esistente: la visibilità da parte di coloro che stavano in basso affinché alzassero le loro preghiere al Cielo.

La peste imperversava ma i sestresi incominciarono a pregare la Madonna della Misericordia e con la devozione cresceva il desiderio di costruire un riparo per la grossa statua. Le offerte non mancavano ma vi erano anche problemi di natura politica. Il luogo infatti era appartato e la costruzione di una cappella avrebbe potuto offrire riparo ai malviventi che vi avrebbero potuto invocare l'immunità.

Per superare questo ostacolo e soddisfare le richieste crescenti della popolazione si pensò di costruirla sotto la protezione della Serenissima Repubblica di Genova per sottrarla al potere diocesano. Il 15/10/1660 il Senato della Repubblica di Genova approva i "Capitoli" che governino la costruzione della Cappella. Citiamo solo alcuni passi: "...non dovrà essere costruito campanile, né vi sarà installata alcuna campana...per la celebrazione delle SS. Messe dovrà essere presentata istanza all'Ordinario: ottenutala si faccia analoga richiesta al Serenissimo Senato..."

Nel 1700, probabilmente in agosto, la costruzione della Cappella terminò e incominciarono le pratiche burocratiche per ottenere il permesso per la celebrazione della Messa. Il 6/9/1708 l'Arcivescovo di Genova, Card. Lorenzo Fieschi, rilasciò il nulla osta per la celebrazione delle SS. Messe delegando il Parroco di San Giovanni Battista per impartire la benedizione al luogo sacro e alle suppellettili da utilizzare durante le celebrazioni. Da notare che nell'autorizzazione del Cardinale per le celebrazioni dispone  "...che non vi si celebri nelle festività di Pasqua, Pentecoste, Natale e negli altri giorni più solenni dell'anno liturgico..."

L' 8/9/1708 veniva celebrata per la prima volta la S.Messa nella Cappella Votiva del Monte Gazzo. 

 

Fonte:"Il Santuario del Monte Gazzo a Sestri Ponente" di Pietro Rino Ravecca

 

La Cappella del Gazzo era inizialmente curata da un gruppo di persone e non vi veniva celebrata la S.Messa con regolarità.

La celebrazione era affidata di volta in volta a Sacerdoti diversi per cui non si riesce ad avere una cronologia che si spinga oltre il 1840.

Le prime notizie le si è riusciti a reperire grazie ai libri tenuti dalla "Masseria della Chiesa del Monte Gazzo".

Eccovi quindi in ordine cronologico dal 1840 ai giorni nostri l'elenco dei Sacerdoti detti anche "Custodi" e poi Rettori che si sono susseguiti nell'officio divino e nella custodia e valorizzazione del Santuario.

1840 - 1852 Sac. Gio Batta BARILLARI

1853 - 1860 Sac. Agostino MASCARDI

1861 - 1864 Sac. Antonio PROFUMO

1865 - 1870 Sac. Agostino MASCARDI

1871 - 1874 Sac. Giovanni MASCARDI*

1874 - 1877 Sac. Stefano FASCE *che in questo periodo sostituì Giovanni MASCARDI a causa di una malattia

1878 - 1882 Sac. Giovanni MASCARDI coadiuvato dall'Agostiniano P. Antonino GAZZO e dal Sac. Giuseppe CAMBIAGGIO

1882 - 1884 Sac. Giuseppe VENZANO

1885 - 1902 Sac. Leopoldo VENTURI

1902 - 1908 Provvedevano alle celebrazioni i Sacerdoti della Parrocchia di S.Giovanni Battista

1909 - 1930 Sac. Giuseppe VISCONTI

1931 - 1955 Sac. Luigi POLLERI

1955 - 1973 Sac. Giulio BOVERO

1974 . 2001 Sac. Mario MONTALDO, Rettore

2002 - 2014 Sac. Giorgio VENZANO, Reggente

2014 -          Mons. Andrea PARODI, Rettore 

 

Fonte: "Il Santuario del Monte Gazzo a Sestri Ponente" di Pietro Rino Ravecca

Bozzetto sagrato Santuario Monte GazzoNon abbiamo trovato notizie sulla storia antica del sagrato ma conosciamo discretamente quella che va dagli anni 80 ai giorni nostri.

Intorno al 1980 l'allora rettore don Mario Montaldo, ben conoscendo l'affetto dei tanti scout sestresi nei confronti del Santuario, propose agli stessi di dare una mano nei lavori di ristrutturazione. Nacque l'idea, forti anche della presenza di diversi esperti nel campo edile nella Comunità "Pipetto Conte" del MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) di occuparsi del rifacimento del sagrato del Santuario utilizzando l'antica tecnica del "risseu", in dialetto ligure, ovvero dei ricami di pietra.

Il risseu è una tradizione ligure che consiste nel creare dei mosaici utilizzando piccole pietre di fiume o di mare ben levigate e disposte a coltello su un letto di malta di cemento.

E' stato preparato il bozzetto del mosaico che è stato approvato e che riportiamo qui di lato.

Tutti i membri del gruppo scout Genova 54, dai lupetti/coccinelle passando per gli scout/guide e arrivando ai rover/scolte si sono occupati di cercare e raccogliere le pietre che poi, con diversi viaggi, sono state portate al Santuario.

I membri del MASCI poi si sono occupati dell'altrettanto lungo, laborioso e paziente lavoro di scelta e posa delle centinaia di migliaia di pezzi raccolti come ben testimoniano le foto qui sotto.

Grazie infatti alle foto scattate all'epoca e alla disponibilità del Gruppo Genova 54 che le custodisce sul suo sito web, abbiamo la possibilità di proporre le immagini della raccolta e della costruzione.

 

Fu un lungo lavoro che terminò nel 1983 come è riportato nella scritta a lato dell'ingresso "AGESCI - MASCI 1983" di cui i partecipanti dell'epoca, ma anche i successori ne vanno giustamente molto fieri.

Il sagrato di una chiesa è importante e lo ricorda anche in una nota la C.E.I. “un'area molto importante da prevedere in quanto capace di esprimere valori significativi: quello della “soglia”, dell'accoglienza e del rinvio (..). Talvolta può essere luogo di celebrazione, il che richiede che il sagrato sia riservato ad uso esclusivamente pedonale. Deve tuttavia mantenere la sua funzione di tramite e di filtro (non di barriera) nel rapporto con il contesto urbano” (nota C.E.I, del 18 febbr. 1993 nn. 20-21). Vogliamo anche citare un brano tratto da "Chiesa Oggi"  "... Il sagrato è, dunque, uno spazio prezioso che prepara all'ingresso nell'aula. È anticipo di essa, nella dinamica ecclesiale che prevede in un primo momento la chiamata della comunità effettuata dal campanile, e in un secondo tempo il suo ordinato raccogliersi per confluire all'interno.” (Mons. A. Malacarne in Chiesa Oggi” 64/65). 

La storia del Santuario ebbe principio nel 1645 allorché il parroco di S.G. Battista, don G. B. Maccione, deliberò, con autorizzazione della Curia, di erigere sulla vetta del Gazzo una grande croce di legno ben visibile dalle "ville" sottostanti.
 
12 anni dopo gli venne affiancata una statua della Madonna della Misericordia, in ringraziamento per la liberazione da una terribile pestilenza.
 
Nel corso dei secoli seguenti furono costruiti gli edifici esistenti per l'accoglienza dei pellegrini. L'attuale statua è opera dello scultore Antonio Brilla (1873).
 
Dal 1 maggio 1968, ad iniziativa del Gruppo Speleologico C.A.I. di Bolzaneto è stato aperto un museo speleologico dove è possibile osservare stalattiti, stalagmiti, pisoliti, alabastro che caratterizzano il monte Gazzo. Nello stesso museo si trova la raccolta dei quadri votivi.
 
Nel 1984 dopo due anni di lavoro è stato terminato il rifacimento completo del sagrato ad opera degli scout sestresi di ieri e di oggi, ovvero il M.A.S.C.I. (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) e dell'A.G.E.S.C.I. (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani)